In questi ultimi anni al consumatore attento non è sfuggito il considerevole aumento dell'offerta riguardante prodotti alimentari sani. Adesso è più facile trovare piatti o preparati adatti a celiaci, vegani, vegetariani oppure semplicemente a persone premurose verso il proprio benessere a tavola. Una delle proposte culinarie che ha visto, letteralmente, impennare le vendite è la pasta di legumi. Proviamo ad approfondire l'argomento.
Un piatto che aiuta qualsiasi dieta
Questo primo è presente sul mercato con farina disponibile in molteplici varianti: lenticchie rosse, piselli o ceci quelle più vendute. Sono reperibili però anche farine realizzate con combinazioni di cereali – riso o mais – insieme alle farine di legumi, ma si tratta di prodotti meno consumati. Grazie alla sua particolare composizione nutrizionale, questo tipo di pasta si adatta facilmente ad ogni tipo di dieta, infatti nel confronto con la pasta tradizionale presenta molte più fibre e circa un quarto di meno come percentuale di carboidrati. Queste caratteristiche consentono quindi di proporre questo cibo, per esempio, sulla tavola dei celiaci vista l'assenza di glutine, così come su quella dei soggetti esposti alla glicemia grazie all'indice glicemico notevolmente più basso rispetto alla pasta classica. Insomma se siete alla ricerca di un primo piatto salutare senza però rinunciare al gusto, la farina di legumi ha permesso una pasta adatta allo scopo! Come tutti gli acquisti alimentari, è da prestare molta attenzione alle etichette apposte sulle confezioni. A questo proposito l'Istituto Superiore della Sanità informa che, mentre per la pasta di frumento esiste un apposito disciplinare che obbliga le aziende produttrici a utilizzare determinati componenti, per i legumi usati nella preparazione della pasta al momento non è stato stilato alcun documento di controllo . Quindi, in linea teorica, questo nuovo prodotto potrebbe contenere anche ingredienti diversi dai legumi. La lettura attenta dell'etichetta preserva da sorprese negative, soprattutto in caso di intolleranze e allergie significative.
Aumento certificato dei consumi
L'occhio del consumatore non può non aver notato l'incremento dello spazio dedicato, all'interno dei supermercati, ai legumi innovativi lavorati in pasta, rispetto ai prodotti tradizionali a base di farina di grano duro. E questo è un dato di fatto, dovuto essenzialmente ai cambiamenti di abitudini alimentari da parte dei clienti. Scorrendo i dati relativi alla ricerca effettuata dall'autorevole IlSole24Ore si nota come la fetta di mercato conquistata dagli spaghetti ottenuti dalla farina di legumi abbia raggiunto i 38 milioni di euro, con una crescita del 17% nei punti di sconto di vendita e una del 5% nella grande distribuzione. Statistiche che non fanno altro che confermare la vertiginosa ascesa del consumo di legumi in Italia: ormai la metà degli italiani mangia legumi minimo una volta alla settimana. La domanda complessiva di legumi o prodotti con farina di legumi nel Belpaese è cresciuta del 20% a partire dall'anno 2020. Sono numeri che denotano in maniera definitiva l'accresciuta consapevolezza del consumatore medio nei confronti dei prodotti alimentari. Sempre più persone sostituiscono la pasta di frumento con quella di legumi, con ovvie conseguenze benefiche dal punto di vista della salute.
In conclusione, una gustosa e salutare alternativa alla solita pastasciutta c'è: il primo piatto con ingrediente il legume è arrivato ed è sempre più apprezzato da fasce diverse di consumatori. Si aggiunge quindi una casella importante al percorso di sensibilizzazione in cucina intrapreso dagli Italiani. Solo pochi anni or sono chi avrebbe mai messo in discussione la portata simbolo – gli spaghetti – della tavola nazionale?