In un momento storico in cui lo shopping online e l’import-export stanno prendendo sempre più piede, conoscere e scegliere correttamente un imballaggio è quantomai essenziale per preservare la sicurezza del prodotto e assicurare al cliente un ottimo servizio.
In questo articolo analizzeremo le tipologie di packaging che offre il mercato, i vantaggi di ognuna e quali sono i fattori da considerare per confezionare al meglio un prodotto, in base alla sua natura e al tipo di tragitto che deve percorrere.
Le varie tipologie di imballaggio
Per proteggere un prodotto durante il suo trasporto, spesso si procede con la stratificazione degli imballaggi.
Proprio per questo motivo, è possibile parlare di imballaggi primari, secondari e terziari.
Procediamo per gradi e scopriamo come è possibile confezionare un oggetto prima che venga spedito.
– L’imballaggio primario
Il primo strato che ricopre un prodotto è chiamato imballaggio primario e spesso costituisce l’unità di vendita così come viene acquistata in negozio.
Alcuni produttori, come www.tanksinternational.it, utilizzano plastica, latta, carta o cartone, in base al contenuto e alla necessità di isolarlo dall’ambiente esterno.
Alcuni imballaggi primari consentono un riciclo immediato al termine dell’utilizzo, come accade ad esempio per il cartone o le lattine dopo essere state lavate.
Il packaging primario contiene solitamente una serie di informazioni che permettono di identificare il prodotto, come l’etichetta con i valori nutrizionali, la scadenza di cibi e bevande e l’identificazione della provenienza.
Molto spesso questo tipo di imballaggio riporta anche l’indicazione del brand, tramite scritte, disegni e slogan, per rendere la merce immediatamente riconoscibile da parte del cliente finale.
Il packaging primario, oltre a fornire dati importanti, è utile per mantenere una posizione stabile al prodotto, evitare che si ribalti e si danneggi il contenuto.
– L’imballaggio secondario
Ti sarà certamente capitato di osservare prodotti imballati in piccoli gruppi multipli, come accade ad esempio alla conserva di pomodoro o ai succhi di frutta.
Questi sono solo degli esempi di imballaggio secondario, uno strato ulteriore che ricopre quello primario e agevola il trasporto durante la logistica, permettere l’accostamento dei prodotti in fase di vendita e attirare l’attenzione del cliente.
Anche l’imballaggio secondario può essere brandizzato e reso riconoscibile durante la commercializzazione.-
– L’imballaggio terziario
L’imballaggio terziario è l’ultimo step quando si tratta di trasportare ingenti quantità di merce, proteggendole durante il trasporto.
Tra i più comuni imballaggi di questo tipo inseriamo i pallet, all’interno dei quali gli oggetti sono collocati in ordine e sicurezza.
Lo scopo finale è assicurare la stabilità del carico quando viene sistemato all’interno dei mezzi di trasporto, consentire una movimentazione più agevole al momento del carico e dello scarico con gli appositi attrezzi e favorire lo stoccaggio all’interno dei magazzini.
Anche in questo caso è possibile promuovere il proprio brand aggiungendo delle scritte e dei loghi esterni.
Come scegliere il giusto imballaggio per le proprie esigenze
Il primo elemento da considerare quando si deve imballare un prodotto è considerare le sue caratteristiche.
Se questo è fragile e delicato, servirà un imballaggio che attutisca i colpi, caratterizzato da casse in legno con riempitivi morbidi, cartone ondulato spesso e preformato o plastica.
Trasportando un liquido, invece, sarà necessario optare per un materiale isolate, come la latta, che preserva dagli sbalzi di temperatura e si presta al trasporto di merce di questo genere.
Il secondo parametro da considerare è il tipo di viaggio che il prodotto deve compiere, facendo attenzione a proteggere da eventuali urti o dall’esposizione agli agenti atmosferici.
Se la logistica è impegnativa, arrivare fino a un imballaggio terziario può essere utile per impilare e ordinare la merce all’interno dei camion e poi trasportarla con appositi apparecchi all’interno di negozi e magazzini.
Infine, se si vuole rendere riconoscibile quello che si sta vendendo, è utile brandizzare in modo accattivante la confezione, così che il cliente sappia esattamente ciò che sta comprando e sia conquistato dal design e dallo stile.