Di nome è molto conosciuto, ma di fatto conoscete le proprietà dell’amianto? Esso è un insieme di minerali del gruppo degli inosilicati e del gruppo dei fillosilicati, di consistenza fibrosa e cancerogeni. Per diventare vero e proprio amianto i minerali di partenza devono subire particolari processi idrotermali, di bassa pressione e a bassa temperatura.
In natura è un materiale molto diffuso, anche per la sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa: grazie a queste proprietà ne avevano reso comune l’uso come materiale per indumenti e tessuti da arredamento a prova di fuoco, ma oggi la sua ormai verificata nocività per la salute, ha condotto ad un divieto assoluto per l’utilizzo in molti paesi. Anche il solo respirare le polveri contenenti fibre d’amianto, possono infatti causare patologie polmonari gravissime. Un materiale altamente pericoloso e che, per nostra fortuna, è ormai sempre oggetto a verifiche, controlli e corretti smaltimenti. Nova ecologica si occupa, ad esempio, di smaltimento amianto a Roma, in maniera totalmente sicura e autorizzata.
La sua bonifica
La bonifica dell’amianto può avvenire mediante tre diverse metodologie: la rimozione( eliminare materialmente la fonte di rischio); l’incapsulamento (impregnare il materiale attraverso prodotti penetranti e rivestiti); il confinamento (mediante installazione di barriere, ai fini di isolare l’inquinante dall’ambiente).La rimozione è, senza ombra di dubbio, il passo più importante da svolgere ed è per di più il procedimento maggiormente utilizzato, perché elimina ogni potenziale fonte di esposizione e ogni bisogno di attuare normative alle attività che vengono svolte nell’edificio. Rimuovere l’amianto significa esporre i lavoratori ad alti livelli di rischio, significa poter contaminare l’ambiente e tempi di realizzazione estremamente lunghi e costosi. I costi e i tempi di intervento dell’incapsulamento appaiono più contenuti e, inoltre, non è necessario applicare un materiale sostitutivo, conseguentemente non vengono prodotti rifiuti nocivi. Ultimo metodo è il confinamento, che prevede il posizionamento di una barriera a tenuta che divide le aree che vengono impiegate all’interno dell’edificio.
Proteggersi a lavoro
Affinché ci sia rispetto per l’ambiente, ma anche per l’uomo, è fondamentale per i lavoratori ancora oggi esposti alle fibre di amianto l’osservanza delle norme in materia di utilizzo di mezzi di protezione individuale. Per un corretto smaltimento a tutela dei lavoratori è previsto che ci sia l’informazione del personale sui rischi dai quali protegge il DPI, un addestramento all’uso di DPI di terza categoria e la verifica sulle modalità di impiego dei DPI e sul loro stato. Il materiale per l’esposizione all’amianto da utilizzare è:
- tuta di protezione
- copri-scarpe o stivali di gomma
- guanti da lavoro
- protettori delle vie respiratorie.
La tuta deve essere necessariamente integrale, possedere un cappuccio, essere priva di tasche, chiusa ai polsi e alle caviglie con elastici e realizzata mediante un tessuto idoneo a non trattenere le fibre.